Berchidda - Guida Turistica

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Castello di Monte Acuto
 La fortificazione è situata sulla collina omonima, appartenente al sistema montuoso del Limbara meridionale, nella Sardegna N/E. A causa della sua posizione la collina di Monte Acuto nei secoli ha svolto funzioni non solo di difesa, ma anche di avvistamento dei nemici e di controllo della pianura sottostante. Oltre ai ruderi del castello medievale, fra la boscaglia è possibile individuare i resti di numerosi insediamenti più antichi, a partire dall'epoca prenuragica e nuragica: un dolmen, una serie di abitazioni, qualche menhir, due cinte murarie megalitiche di cui una a 400 m, l'altra a 460 m. Abbondanti anche le testimonianze di cultura materiale, quali tegole, ceramiche, terraglie.
 Le prime notizie documentarie sul castello di Monte Acuto risalgono al XIII secolo, quando fu sede della giudicessa Adelasia di Torres, così come di arcivescovi, prelati e dignitari del regno. Spettatore delle lotte tra iberici e isolani nel XV secolo, in seguito alla conquista catalano-aragonese della Sardegna il castello di Monte Acuto progressivamente perse di importanza iniziando il lento declino che oggi ce lo consegna in forma di rudere.
 Della struttura medievale, nella parte più alta della collina, non rimangono molte testimonianze materiali. Nella salita ci si imbatte in una sorta di avamposto di guardia, un ambiente di forma tondeggiante posto prima della fortificazione vera e propria, tradizionalmente definito come "su corpus de guardia".
 Il corpo centrale del castello doveva avere pianta ovale allungata, da N/E a S/O, per un'ampiezza di circa 40 m; all'interno di questo spazio si vedono resti di paramento murario, oramai senza forma, oltre che tegole e pietrame misto. Alla sommità del monte sono visibili i resti di un ambiente a pianta quadrata accanto al quale si trova una cisterna parzialmente interrata, che doveva corrispondere alla base della torre ora scomparsa, ma ancora in piedi nel XIX secolo.
Dolmen di Monte Acuto
 Il monumento è ubicato su un pianoro alle pendici del Monte Acuto, in prossimità delle rovine dell'omonimo castello e nell'omonima regione, nella Sardegna settentrionale.
 escrizione Si tratta di uno dei più grandi dolmen presenti nella zona. Orientato a SO, è stato realizzato sfruttando un affioramento granitico.
 La sepoltura, a pianta rettangolare (largh. m 1,30/1,50; prof. m 3,50-4,00; alt. m 1,00-1,50), è delimitata lateralmente da due ortostati con facce interne ben lavorate, mentre sul fondo è chiusa da un paramento murario realizzato con pietre di grandi dimensioni.
 La struttura è coperta da un lastrone poligonale spezzato in due parti (lungh. m 4,00 circa; largh. m 2,80 circa) e mostra sulla lastra d. una coppella emisferica, mentre altre otto coppelle sono presenti su uno dei frammenti della copertura.
 L'area circolare antistante il monumento, in corrispondenza del dirupo, è delimitata da un muro e da affioramenti rocciosi. Sul lato d. dell'ingresso, presso i resti di una struttura muraria, è individuabile un menhir aniconico rovesciato.
 Il monumento è databile al Neolitico finale-Eneolitico. Il sito fu frequentato durante l’età del Bronzo e in periodo medievale.
 Il Museo del Vino di Berchidda è la prima struttura multimediale in Italia dedicata al vino. Straordinario contenitore dall’architettura ardita, consente di tracciare l’affascinante storia del vino nel Monte Acuto e in Sardegna all’interno di una serie di testimonianze che raccontano la vita materiale dei Sardi nel corso dei secoli. Ecco le antiche zappe e i torchi, i tini e i piccoli strumenti per il lavoro nella vigna accanto ai più sofisticati strumenti della comunicazione della moderna tecnologia. È questo, forse, l’aspetto più interessante di questo museo: proporre l’affascinante percorso nella memoria aprendo contemporaneamente una stimolante finestra nel mondo del vino di oggi e soprattutto di domani. È nella sintesi il punto di forza di questa struttura: formidabile spazio culturale ma anche una grande vetrina che espone e vende tutti i prodotti dell’enologia sarda; tempio consacrato al rito di Bacco ma anche efficace contenitore di eventi culturali diversi; suggestivo raccoglitore della memoria storica di Berchidda ma anche luogo dedicato al confronto di culture e enologiche diverse attraverso Internet, i software interattivi e le immagini virtuali. La visita al Museo del vino di Berchidda si estende al vigneto didattico che, immerso nel verde della macchia mediterranea e nei lecci, filliree, ginestre, mirti e corbezzolo, fa da meravigliosa cornice alla struttura
 La Biblioteca Comunale di Berchidda appartiene al Sistema Bibliotecario Territoriale Logudoro ed offre servizi di consultazione, sezione Sardegna, Sezione Periodici, Sezione Ragazzi, Prestito a domicilio di libri e audio visivi, riproduzione fotostatica, catalogo informatizzato di parte del patrimonio cartaceo. Le condizioni di utilizzo dei servizi offerti a titolo gratuito prevedono l'iscrizione alla biblioteca. PROGETTI: Collaborazione con le scuole locali per la promozione della lettura e con l'Associazione culturale Pietro Casu (Premio Poesia Pietro Casu); collaborazione col Comune ed Associazioni varie per l'organizzazione di manifestazioni culturali poesia locale, nazionale ed internazionale ( Poeta Antonio Rossi - Berchidda, annoverato tra i poeti più significativi della seconda metà del '900), è stato nominato "Ambasciatore" del Premio Nosside di Reggio Calabria - Cuba.